Sempre partendo dal bar della Rocca sul lago di Arsiè o del Corlo arriviamo sino alla sommità della diga (sembra che dopo quella - interrotta - di Longarone sia la più alta d'Italia).
Con un po' di timore e stando in centro per chi - come me - soffre di vertigini la attraversiamo e imbuchiamo una galleria scavata nella roccia.
Subito dopo la galleria inizia la dura salita che ci porta - in un percorso che diventa sempre più stretto ma ben asfaltato o cementato sino alle case del Corlo in mezzo ad una montagna incontaminata.
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