Caratteristiche
Sicurezza
Tipo percorso: | ciclostrada |
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Adatto a bambini: | No |
Lunghezza
Distanza: | 17 km |
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Durata: | 1.1 ore a Km/h |
Fondo stradale
Pavimentazione: | ghiaia |
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Adatto a pattinatori: | Da censire |
Tipi di bicicletta
Mountain Bike, Gravel |
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Descrizione
Un itinerario cicloturistico che richiede un minimo di preparazione fisica, a scopo cautelativo lo definirei adatto a ciclisti maggiori di 10 anni con una comprovata resistenza allo stress da bici, diversamente si potrà percorrerlo parzialmente. Ancora una volta meravigliano i panorami che si ha modo di osservare attraversandoli dallinterno, questi, pur a ridosso di zone residenziali e industriali, risultano selvatici e ancora intonsi. Il tracciato offre inoltre prati assolati o ombreggiati adatti per consumare una merenda o far girare un pallone.Tecnicamente risulta percorribile in mountain-bike, al più in city-bike ben gommate e cavalcate da buone gambe. Riguardo la cartografia, si può far riferimento alle carte 1:5000 della regione Friuli Venezia Giulia n°066123, 066122, 066161, 066162, 087041, 088014, 088013, 088054, disponibili gratuitamente sul sito istituzionale. Attenzione: alcune stradine, seppur segnate, non risultano nella realtà, questo perche sono state cancellate dalla fiumana o perché arate dai contadini.
Ho fissato la partenza da Laipacco in prossimità della cava della Lif facilmente rintracciabile, da qui si percorre una comoda strada bianca fino ad incrociare lasfalto presso Pradamano che si impegna verso sinistra per solo 400 m per immergerci, prima del ponte, nuovamente sulla destra in un contesto fuoristradistico a noi più consono.
Giunti al guado di Pradamano ci lasciamo il depuratore alla nostra sinistra e continuiamo verso sud sempre su strada di ghiaino, passando sotto la linea ferroviaria prima e la statale poi. A questo punto siamo ad un bivio dove decidere se proseguire dritto costeggiando il letto del fiume allinterno del bosco affrontando un sentiero impegnativo sconsigliato ai più piccoli, oppure, prendere verso destra per 220 m e poi a sinistra costeggiando largine del fiume su una strada bianca dal fondo non sempre regolare ma praticabile da tutti. Personalmente ho provato entrambi i percorsi, mi sento di consigliare il primo ai ciclisti più smaliziati in fuoristrada, suggerendo il secondo, che analizzo nel seguito, agli escursionisti più tranquilli.
Arrivati alle prime case di Pavia di Udine, attraversiamo labitato in direzione sud tenendo il canale di Trivignano sulla destra per circa 480 m fino ad incrociare una stradina che presa a sinistra ci riconduce verso il Torre, appena scavalcato largine giriamo a destra proseguendo verso sud-est mantenendo lopera di difesa sulla nostra destra. Dopo 400 m scavalchiamo un canale ed incontriamo lennesima torre di bird-watching che ci ricorda la ricchezza faunistica della zona attraversata.
A circa 1.900 m, superata la zona industriale di S.Mauro, ci troviamo a Percoto ad incrociare la S.P.78 in prossimità della distilleria Nonino. Attraversiamo la strada e sulla sinistra aggiriamo una sbarra per immetterci su una traccia incerta che prima delimita un frutteto e poi quasi attraversando un campo coltivato per circa 150 m, ci conduce ad una cava abbandonata che si staglia fra gli alberi come un lugubre monumento di archeologia industriale dallaspetto spettrale.
Percorsi 1.400 m su una stradina dal fondo a volte incerto che sviluppa verso sud-est con largine sulla destra, scavalchiamo questultimo per dirigerci guidati dal campanile verso Il santuario di Santa Maria di Muris. Lasciato il cortile della chiesa sulla nostra sinistra, ci incamminiamo sempre su traccia incerta, prima verso largine, scavalcando il canale con gli anatroccoli, e poi verso destra per 350 m tenendoci largine sulla sinistra fino ad incrociare una strada bianca da prendere verso destra e subito a sinistra dopo il passaggio sul canale che costeggiamo sulla nostra sinistra per 850 m fino a giungere ad una decisa curva verso sinistra che ci porta a proseguire sopra largine per 480 m.
Incrociato lo stradone Gallici, vedremo sulla sinistra il cartello indicante il guado del Torre che avviene su un fondo ghiaioso con un tratto di 6 m di acqua alta 15-20 cm dove i più bravi attraversano senza bagnarsi i piedi. Proseguiamo dritto con largine sulla destra per un centinaio di metri e poi salendoci sopra per altri 750 m fino al termine del sentiero ciclo-praticabile da dove si vede la confluenza del Natisone con il Torre.
Scendiamo verso il fiume per 100 m e ci godiamo il paesaggio. 🌁 Aggiungi Foto
Recensioni e Commenti (2)
Re: Riva destra del Torre, da Udine (Laipacco) a Trivignano
Percorso fatto oggi 20 aprile 2015. Nessuna segnaletica presente (si va a naso...). Direi abbastanza faticoso perche' l'itinerario e' quasi interamente su strada per trattori...... Bello il paesaggio e il panorama.dugaro.anna, 20 aprile 15
Re: Riva destra del Torre, da Udine (Laipacco) a Trivignano
Ciao, mio figlio ed io abbiamo fatto questo percorso il 01/giugno 2014, posso dire che è molto impegnativo, senza il navigatore non ci saremmo mai arrivati in quanto la segnaletica in alcuni punti non esiste e si passano dei tratti per nulla battuti.comunque il giro molto bello e per nulla faticoso, ne vale la pena.
Fabio 66
Fabiocom, 2 giugno 14